Ansia e disturbo ossessivo compulsivo
L'ansia è una reazione emotiva tipica della specie umana e, come tutte le emozioni, ha un valore molto importante nella nostra esistenza. Si attiva infatti quando percepiamo la presenza di una minaccia ed ha lo scopo di allertare il nostro organismo, preparandolo a difendersi o a scappare.
Di per sè dunque provare ansia non è un problema e non è qualcosa da trattare con una terapia.
Una reazione di ansia diventa disfunzionale (e quindi meriterebbe di essere valutata da un esperto) nel momento in cui è troppo intensa, dura troppo a lungo o si presenta troppo spesso, andando così a interferire e compromettere le nostre attività quotidiane.
Le forme che l'ansia può assumere nelle sue vesti problematiche sono varie e si possono riassumere nei seguenti disturbi:
-attacchi di panico: improvvisa paura di morire o di impazzire in determinate situazioni (es: in metropolitana, mentre si guida in autostrada o al semaforo, al supermercato, in una piazza, etc)
- disturbo ossessivo-compulsivo: pensieri intrusivi ricorrenti (ossessioni) e rituali (compulsioni) per diminuire l'ansia (es: "ho le mani sporche" - rituali di lavaggio, "avrò chiuso la porta" - rituali di controllo,etc)
-fobie (paura eccessiva di animali, oggetti, luoghi)
-ansia sociale: vergogna e timore del giudizio altrui in situazioni/luoghi pubblici (es: ansia di parlare in pubblico, di mangiare al ristorante, di entrare e comprare in un negozio,etc)
-ipocondria (ansia, preoccupazione eccessiva per la salute)
-disturbo post-traumatico da stress: reazione di allerta conseguente ad evento traumatico (es: aggressione, catastrofi naturali) e persistente nel tempo a distanza di mesi dal trauma.
Al di là dei sintomi specifici di ciascun disturbo e delle differenze individuali, le esperienze delle persone che soffrono di un disturbo d'ansia sono simili. Nel momento in cui si trovano ad affrontare l'evento temuto avvertono una profonda paura ed entrano in uno stato di allerta che si manifesta con importanti modificazioni fisiologiche (es: tachicardia, sudorazione, etc), iniziando, con il tempo, a mettere in atto dei comportamenti preventivi, cioè che permettono di evitare e/o di controllare il più possibile la minaccia temuta.
Il controllo e l'evitamento, da un lato garantiscono sollievo e senso di protezione, dall'altro innescano un circolo vizioso che rafforza il disturbo e possono raggiungere gradi diversi fino a limitare enormemente la vita della persona.
Per avere informazioni su come gestire l'ansia e gli attacchi di panico sarà presto possibile scaricare una guida nella sezione autoaiuto.
Psicologo - Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
dr.MARCO STEFANELLI